Fonti d’accensione
Art. 29 OPI
Le fonti d'accensione principali sono:
- fiamme
- calore
- braci
- scariche elettrostatiche
- scintille elettriche
- scintille di origine meccanica
- fulmini
Per le singole fonti d'accensione occorre rispettare quanto segue:
- Fiamme
Queste sorgenti sono vietate nelle zone 0 o 20. Nelle zone 1 o 21 e 2 o 22 sono permesse solo quando vengono adottate misure di protezione speciali, tecniche oppure organizzative (per es. ventilazione, autorizzazione per lavori di saldatura).
- Superfici calde
In tutte le zone esplosive la temperatura delle superfici non deve superare la temperatura di infiammabilità dei materiali presenti. Al fine di semplificare le cose, specialmente per la prova su materiali elettrici, le temperature di accensione vengono suddivise in classi di temperatura (vedi complemento).
- Braci
Alcune polveri infiammabili possono interagire con una fonte di accensione e formare delle braci. Per far sì che questo accada lo strato di polvere deve avere un volume e uno spessore minimi. La caratteristica specifica della polvere viene definita temperatura di accensione.
- Scintille da impianti elettrici
Gli apparecchi elettrici e le installazioni in ambienti esplosivi devono essere conformi alle disposizioni di Electrosuisse per le relative zone esplosive (vedi complemento).
- Scintille da scariche elettrostatiche
Durante i processi di separazione si generano cariche elettrostatiche in grado di provocare pericolose scariche elettriche (vedi complemento). Gli esempi principali di questi processi di separazione sono:
- travaso, trasporto, agitazione e nebulizzazione di liquidi apolari (molti come idrocarburi alifatici ed aromatici, etere) che hanno una resistenza specifica superiore a 108 Ohm/m.
- spostamento con suole isolanti o su pavimento non antistatico.
- travaso, separazione in cicloni, trasporto per scorrimento di polveri fini o di materiale pulverulento.
- dipanatura di nastri di carta o di materiale sintetico.
Negli ambienti esplosivi bisogna adottare, in tutte le zone, adeguate misure di protezione per impedire la formazione di cariche elettrostatiche pericolose (vedi complemento). Le misure principali sono:
- usare materiali conduttivi con collegamento equipotenziale e messa a terra.
- aumentare la conduttività elettrica del materiale da lavoro per mezzo di additivi in modo da abbassare la resistenza specifica al di sotto di 108 Ohm/m.
- mantenere bassa la velocità di flusso dei liquidi.
- utilizzare rivestimenti del pavimento conduttivi e scarpe con suole conduttive (resistenza inferiore a 108 Ohm).
- dissipare le cariche da nastri di carta o pellicole attraverso ionizzatori.
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Scintille di origine meccanica
Scintille che possono essere prodotte per attrito, urto o smerigliatura. Negli ambienti esplosivi bisogna adottare, in tutte le zone, adeguate misure di protezione per impedire la formazione di scintille di origine meccanica. Le misure principali sono
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impedire la formazione di scintille per attrito o urto scegliendo la giusta combinazione dei materiali (per es. metalli non ferrosi o metalli leggeri).
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impedire la formazione di scintille attraverso il raffreddamento ad acqua dei punti di smerigliatura.
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Fulmini
Un fulmine è una scarica elettrica che si verifica tra due nubi oppure tra una nube e la superficie terrestre a causa di differenze di potenziale molto elevate nell'ambito dell'atmosfera. Questo fenomeno può portare a tensioni fino a 300 milioni di volt, mentre la corrente liberata durante la scarica può raggiungere fino i 100 000 ampere. Se un fulmine colpisce un'atmosfera esplosiva, questo provoca sempre un'accensione. Inoltre, può anche verificarsi un innesco a causa delle altissime temperature del canale di fulmine.I fulmini liberano correnti elevate che possono formare delle scintille nei pressi del punto di impatto. I temporali, anche in assenza di fulmini, possono provocare tensioni elevate indotte presso gli impianti e le apparecchiature e quindi rappresentare una fonte di accensione efficace.