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Charta della sicurezza: la base della vostra cultura della prevenzione

La Charta della sicurezza è stata creata dalla Suva in collaborazione con le associazioni dei datori di lavoro, i sindacati e i progettisti. Costituisce la base di una cultura della prevenzione attiva. In questa pagina scoprirete perché sottoscriverla conviene anche alla vostra azienda.

Indice

L'essenziale in breve

Il mondo del lavoro odierno pone nuove sfide anche sul fronte della sicurezza e della tutela della salute. Per ridurre in maniera continuativa infortuni e malattie, le liste di controllo non bastano.

Serve una cultura della prevenzione in cui tutti si sentano responsabili della sicurezza e della salute. Con la Charta della sicurezza date il via al processo di trasformazione verso una cultura della prevenzione attiva: promuovete una comunicazione aperta, formate quadri direttivi, collaboratrici e collaboratori con l’obiettivo di accrescere il senso di responsabilità.

L’aspetto culturale della Charta

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La Charta della sicurezza è una sorta di alleanza in favore di una maggiore sicurezza sul lavoro. Sottoscrivendo la Charta, le aziende si impegnano a considerare la prevenzione come un valore fondamentale. Rientrano in questo contesto le regole vitali e il principio dello STOP: se viene infranta una regola vitale, tutte le persone coinvolte dicono STOP e sospendono i lavori, eliminano il pericolo e solo dopo, in sicurezza, riprendono la loro attività.

Questo semplice messaggio è efficace sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Rafforza la consapevolezza nel team e mostra che la prevenzione viene vissuta come una componente naturale e attiva della cultura aziendale.

Le voci dei clienti

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Luc Giroud, COO, Grisoni-Zaugg SA

«Non smettiamo mai di imparare in fatto di sicurezza sul lavoro. Per me è importante che le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori ripassino frequentemente le regole vitali.»

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Matthias von Ah, direttore, Gasser Felstechnik AG

«La mia promessa: promuovo e sostengo la sicurezza sul lavoro in modo incondizionato.»

Coinvolgere quadri direttivi, collaboratrici e collaboratori nell’attuazione

Le vostre collaboratrici e i vostri collaboratori

L’adesione alla Charta è anche un impegno a coinvolgere attivamente le vostre collaboratrici e i vostri collaboratori. In questo modo favorite la creazione di un ambiente di lavoro nel quale tutti possono e devono dire «STOP!» in situazioni di scarsa sicurezza, nel quale si parla apertamente dei rischi con l’obiettivo di prevenire infortuni e malattie. Il vostro team si assume la propria responsabilità e diventa sempre più consapevole dell’importanza della sicurezza.

I vostri quadri direttivi

I quadri direttivi sono di esempio, adottano comportamenti attenti alla sicurezza e alla salute e parlano apertamente degli obiettivi di sicurezza. Con un atteggiamento improntato alla stima, favoriscono lo scambio di feedback, accompagnano i cambiamenti e promuovono l’acquisizione delle necessarie conoscenze specialistiche attraverso l’istruzione sulle regole vitali. Creano così una cultura dell’apprendimento che ha un effetto positivo sull’intera organizzazione.

Il vostro risultato

Con l’attuazione sistematica della Charta, passo dopo passo, sviluppate nella vostra azienda una cultura in cui la sicurezza è considerata un valore incontrovertibile. Questo messaggio chiaro rafforza non solo la fiducia all’interno del team, ma convince anche clienti, partner e potenziali collaboratrici e collaboratori del senso di responsabilità con cui viene gestita la vostra organizzazione.

Aderire alla Charta

Dopo l’adesione continua il viaggio culturale

Tre passi da compiere dopo l’adesione alla Charta della sicurezza

1. Interiorizzare le regole vitali

Integrate le regole vitali nella quotidianità lavorativa. Istruite il personale al riguardo e assicuratevi che tutti le comprendano e le applichino. Istruzioni sintetiche di taglio pratico e promemoria ricorrenti come ad esempio manifestini o campagne interne permettono di creare una base solida.

2. Inculcare il principio dello STOP

Favorite la creazione di una cultura in cui ciascuno si sente in diritto e in dovere di dire «STOP!» in situazioni di scarsa sicurezza. Esercitatevi in questo senso attraverso workshop ed esempi concreti. Se i quadri direttivi accettano e incoraggiano il fatto che si dica STOP, collaboratrici e collaboratori sviluppano una maggiore fiducia e si sentono meno inibiti a intervenire.

3. Verificare l’integrazione nella quotidianità

Verificate periodicamente se le regole vitali e il principio dello STOP vengono attuati in modo sistematico nella quotidianità lavorativa. Raccogliete feedback al riguardo, osservate i processi di lavoro e discutete degli aspetti problematici all’interno del team.

La base per una cultura della prevenzione attiva

Una volta posta questa base, affrontate i passi successivi per una cultura della prevenzione a tutto campo. Una volta che le regole sono state interiorizzate e il principio dello STOP è stato assimilato, sussistono tutti i presupposti per lavorare alle altre dimensioni della cultura della prevenzione. Svolgete il check della cultura per scoprire a che punto si trova la vostra azienda.

Le sei dimensioni della cultura della prevenzione

Le sei dimensioni della cultura della prevenzione

La prevenzione si articola in sei ambiti di intervento collegati tra loro che riguardano tutto il personale. Vi proponiamo una panoramica sulle varie dimensioni.
Maggiori info sulle sei dimensioni

Aderite alla Charta della sicurezza

Con la vostra adesione dimostrerete che la sicurezza e la salute delle vostre collaboratrici e dei vostri collaboratori vi stanno a cuore. Introducendo le regole vitali e il principio dello STOP, getterete le basi per una cultura della prevenzione in grado di salvare vite. Un beneficio per tutti.

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